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altri, colle man giunte e le dita insieme tes¬ sute, mordevano, e con sanguinosi morsi quel divoravan, piegandosi col petto alle ginoc¬ chia per lo immenso e insopportabile dolore. Yedeansi li armenti delli animali, come cavalli, buoi, capre, pecore, esser già attor¬ niati dalle acque e essere restati in isola nell’ alte cime de’ monti, già restrigniersi insieme, e quelli del mezzo elevai si in alto, e camminare sopra delli altri, e fare infia loro gran zuffe, de’ quali assai ne moii’van per carestia di cibo. E già li uccelli si posavan sopra li omini e altri animali, non trovando più terra sco¬ perta che non fusse occupata da’ viventi; già la fame, ministra della morte, avea tolto la vita a gran parte delli animali; quando li corpi morti già levificati si levavano dal fondo delle profonde acque e surgevano in alto. E infra le combattenti onde, sovra le quali si sbattevano l’ un nell’ altro, e, come balle piene di vento, risaltavan indirieto dal sito della lor percussione, questi si facevan base de’ predetti morti. E sopra queste ma¬ ledizioni si vedea l’aria coperta di oscuri nuvoli, divisi dalli serpeggianti moti delle infuriate saette del cielo, alluminanti or qua or là infra la oscurità delle tenebre.