Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
X. — FIGURAZIONE DEL DILUVIO. L’ aria era oscura per la spessa pioggia, la qual, con obbliqua discesa, piegata dal trasversai corso de’ venti, faceva onde di se per l’ aria, non altrementi che far si vegga alla polvere, ma sol si variava perchè tale innondazicne era traversata dalli liniamenti, che fanno le gocciole dell’acqua, che discen¬ de. Ma il colore suo era dato dal fuoco, ge¬ nerato dalle saette fenditrici e squarci atrici delli nuvoli, i vampi delle quali percoteano e aprivano li gran pelaghi delle riempiute valli, li quali aprimenti mostravano nelli lor vertici le piegate cime delle piante. E Nettuno si vedea in mezzo alle acque col tridente, e vedeasi Eolo colli sua venti rav- villuppare notanti piante diradicate, miste colle immense onde. L’ orizzonte, con tutto lo emisperio, era turbo e focoso, per le ricevute vampe delle continue' saette. Vedevansi li omini e li uccelli, che riempivan di se li grandi al¬ beri, scoperti dalle dilatate onde, compo- nitrici delli colli, circondatori delli gran baratri.