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giie da quelli piu lontani ; farai gran parte di loro farsi colle mani riparo al li occhi of- tesi da superchio splendore. VIII* ~~ COME SI DEE FIGURAR UNA FORTUNA. Se vuoi figurare bene una fortuna, consi* dera e poni bene i sua effetti, quando il vento, soffiando sopra la superfizie del maro e della terra, rimove e porta con seco quelle cose, che non sono ferme, colla universa! marea. E per ben figurare questa fortuna, fa* rai in prima i nuvoli spezzati e rotti di- ilzzaisi per lo corso del vento, accompa¬ gnati dall’ arenosa polvere, levata da’ liti marini, e rami e foglie levati per la po¬ tenza del furore del vento, isparsi per l’aria, e in compagnia di quelle molte altre leg¬ gere cose. Li alberi e l’ erbe piegate a terra quasi mostrarsi volere seguire il corso dei venti, coi lami storti fuor del naturale corso e le scompigliate e racconciate foglie. Gli omini, che lì si trovano, parte caduti e ri¬ volti per li panni e per la polvere, quasi sieno sconosciuti; e quelli, che restano ritti, sieno dopo qualche albero abbracciati a . '\

  • burrasca.