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_ un’ascensione al monte rosa.116 Dico, l’ azzurro, in che si mostra l’ alia, non essere suo proprio colore, ma e cau¬ sato da umidità calda, vaporata in minutis¬ simi e insensibili atomi, la quale piglia dopo se la percussion de’ raggi solari, e tassi lu¬ minosa sotto la oscurità delle immense te¬ nebre della regione del fuoco, che di sopra le fa coperchio. E questo vedrà, come vid’ io, chi andrà sopra Momboso,* giogo dell’ Alpi che divi¬ dono la Francia dalla Italia, la qual monta¬ gna ha la sua base che partorisce li quat¬ tro fiumi, che rigan per quattro aspetti contrari tutta l’Europa: e nessuna monta¬ gna ha la sua base in simile altezza. Questa si leva in tanta altura, che quasi passa tutti li nuvoli, e raro volte vi cade neve, ma sol grandine di state, quando li nuvoli sono nella maggiore altezza; e que¬ sta grandine vi si conserva in modo, che, se non fosso la rarità del cadervi e del mon¬ tarvi nuvoli, che non accade due volte in una età, egli vi sarebbe altissima quantità di diaccio, innalzato dalli gradi della grandine.

  • il monte Rosa.