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forto profondo offusca l’anima di Leonardo in questi ultimi giorni; la vita sua era stata l’affannosa ricerca delle leggi na¬ turali, ma il contrasto col tempo ne aveva infranta la fibra, e condannata l’opera a rimanere incompiuta. Circondato dai suoi discepoli e da uomini di chiesa, il Vinci cerca di rinnovare nel proprio animo la fede ingenua della sua fanciullezza, ma la morte lo coglie il 2 maggio 1519. La prima cura del suo testamento era stata quella di lasciare a messer Fran¬ cesco Melzi, gentiluomo di Milano, « per remuneratione de’ servitii, ad epso grati, a lui facti per il passato, tutti et ciascha- duno li libri, che il dicto testatore ha de presente. » (i?., § 1566.) IL Lodovico il Moro, tutto intento a in¬ nalzare la Corte milanese all’altezza delle altre Corti italiane, si compiaceva di cir¬ condarsi di artisti e di uomini di scienza, onde adornare la propria persona dello