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XXII. — PROGRESSO INDEFINITO DELL’ARTE. Tristo e quel discepolo, che non avanza il suo maestro. XXIII. — QUEL PITTORE, CHE NON DUBITA, POCO ACQUISTA. Quando l’ opera supera il giudizio de l’operatore, esso operante poco acquista; e quando il giudizio supera l’opera, essa opera mai finisce di migliorare, se 1* avarizia non l’ impedisce. XXIY. — PRECETTI SULLA PITTURA. E tu, pittore, studia di fare le tue opere eh’ abbino a tirare a se li sua veditori, e quelli fermare con grande ammirazione e dilettazione ; e non tirarli e poi scacciarli, come fa l’aria a quel, che, nelli tempi not¬ turni, salta ignudo dal letto a contemplare la qualità d’ essa aria nubilosa o serena, che immediate, scacciato dal freddo di quel¬ la, ritorna nel letto, donde prima si tolse. Ma fa le opere tue simili a quell’aria, che, ne’ tempi caldi, tira gli omini de li lor letti, e gli ritiene con dilettazione a prendere lo estivo fresco ; e non voler essere prima pra¬ tico che dotto, e che l’ avarizia vinca la