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tu li dimostra per ragione, s’ egli è omo che tu stimi, la ragione come lui s’ inganna. XI. — DELLA TRISTA SCUSAZIONE FATTA DA QUELLI CHE FALSA — E INDEGNAMENTE SI FANNO CHIAMARE PITTORI. Ecci una certa generazione di pittori, i quali, per loro poco studio, bisogna che vi¬ vano sotto la bellezza d’ oro e d’ azzurro, i quali, con somma stoltizia, allegano non mettere in opera le bone cose per li tristi pagamenti, che saprebbono ancora ben loro fare come un altro, quando lussino bene pa¬ gati. Or vedi gente istolte! non sanno questi tali tenére qualche opera bona, dicendo : — questa è da bon premio ; e questa è da mez¬ zano ;equesta èdisorte*— ;emostrare d’ avere opera da ogni premio. XII. — COME LO SPECCHIO È ’L MAESTRO DE’ PITTORI. Quando vuoi vedere, se la tua pittura tutta insieme ha conformità con la cosa ri¬ tratta di naturale, abbi uno specchio, e favvi dentro specchiare la cosa viva, e paragona la cosa specchiata con la tua pittura, e con-

  • di basso prezzo.