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prefazione. xxvii

ancora il terreno, sul quale poi doveva sorgere Roma. La fossa di Castel Sant’Angelo gli dà campo ad alcune osservazioni di acustica. I giardini del Vaticano gli offrono materia d’investigazioni zoologiche e botaniche, di esperimenti sul volo degli uccelli. L’Ospedale di Roma apre i suoi battenti a Leonardo, onde le note anatomiche dei manoscritti diventino più piene e numerose.

La passione per lo studio, il fare misterioso di Leonardo, che gli avevano già attirato in Firenze il rimprovero di qualche timorato di Dio, ora, verso il chiudersi della sua vita, destano nella società romana, assorta negli splendori del rinascimento pagano, un certo terrore misto a sospetto. Un Giovanni Tedesco, geloso delle simpatie che Giuliano de’ Modici prodigava al Vinci, trova terreno favorevole a seminare la maldicenza, tantochè uno screzio personale finisce in una vera e propria persecuzione allo scienziato. Un giorno, recandosi all’Ospedale per continuarvi quelle ricerche, che sembravano