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258 | i pensieri. |
le scienze. Al quale risponde il pittore, l’avere li medesimi obblighi nella scienza della’ Pittura, cioè invenzione e misura; invenzione nella materia, che lui debbe fingere, e misura nelle cose dipinte, acciocchè non sieno sproporzionate; ma che ei non si veste di tali tre scienze, anzi che l’altro in gran parte si vestono della Pittura, come l’Astrologia, che nulla fa sanza la Prospettiva, la quale è principal membro d’essa Pittura, — cioè l’Astrologia matematica, non dico della fallace giudiciale (perdonemi, chi, per mezzo delli sciocchi, ne vive!)
Dice il poeta, che descrive una cosa, che ne rappresenta un’altra piena di belle sentenze.1 Il pittore dico aver in arbitrio di far il medesimo, e in questa parte anco egli è poeta. E se ’l poeta dice di far accendere li omini ad amare, ch’è cosa principale della spezie di tutti l’animali, il pittore ha potenza di fare il medesimo, tanto più, che lui mette innanzi all’amante la propria effigie della cosa amata, il quale spesso fa con quella, baciandola e parlandole, quello, che non farebbe colle medesime bellezze, portate innanzi dallo scrittore; e tanto più
- ↑ l’allegoria.