Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/304

I PENSIERI. 25G parole quel che in natura e un fatto, allora il poeta non si fa eguale al pittore, perche se il poeta, lasciando tal figurazione, e’ de¬ scrive lo parole ornate e persuasi\ e di co¬ lui a chi esso vole far parlare, allora egli si fa oratore, e non è più poeta, nè è pit¬ tore; e se lui parla de’ cieli, egli si fa astro¬ logo ; e filosofo e teologo parlando delle cose di natura e di Dio ; ma, se esso ritorna alla figurazione di qualunque cosa, e1 si fa¬ rebbe emulo al pittore, se potesse saddisfare all’ occhio in parole come fa il pittore. Ma la deità della scienza della Pittura considera le op>ere, cosi umane, come divi¬ ne, le quali sono terminate dalle loro su- perfizie, cioè linee de’ termini de’ corpi, con le quali ella comanda allo scultore la per¬ fezione delle sue statue. Questa col suo prin¬ cipio, cioè il disegno, insegna all’ architet¬ tore a fare, che il suo edilìzio si renda grato all’occhio ; questa alli componitori di diversi vasi; questa alli orefici, tessitori, recaina- tori : questa ha trovato li caratteri, con li quali si esprimono li diversi linguaggi; que¬ sta ha dato li caratteri alli aritmetici: que¬ sta ha insegnata la figurazione alla Geo¬ metria; questa insegna alli prospettivi e astrolaghi e alli macchinatori e ingegneri.