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pittore, nelii freddi e rigidi tempi dell’ in¬ verno, ti pone innanzi li medesimi paesi di¬ pinti ed altri, ne’ quali tu abbi ricevuto li tuoi piaceri ; se appresso a qualche fonte, tu possi rivedere te, amante con la tua amata, nelli fioriti prati, sotto le dolci ombre delle verdeggianti piante, non riceverai tu altro piacere, che a udire tale effetto descritto dal poeta? Qui risponde il poeta, e cede alle sopra dette ragioni, ma dice, che supera il pit¬ tore, perchè lui fa parlare e ragionare li omini con diverse finzioni, nelle quali ei finge cose, che non sono ; e che commuo- verà li omini a pigliare le armi ; e che de¬ scriverà il cielo, le stelle e la natura e le arti e ogni cosa. Al quale si risponde, che nessuna di queste cose, di che egli parla, è sua professione propria, ma che, s’ ei vuol parlare e orare, è da persuadere che in questo egli è vinto dall’oratore ; e se parla di Astrologia, che lo ha rubato all’ astro¬ logo ; e di Filosofia al filosofo ; e che in ef¬ fetto la Poesia non ha propria sedia, nè la merita altramente che di un mereiaio ra~ gunatore di mercanzie, fatte da diversi ar¬ tigiani. Quando il poeta cessa del figurare colle