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rao, che parli per lui, non si vede niente della cosa, di che si parla, come si vederà di quello, che parla per le pitture ; le quali pitture, se saranno ben proporzionati li atti co’ li loro accidenti mentali, saranno intese, come se parlassino. XIII. — SEGUE DELLA PITTURA E POESIA. La Pittura è una Poesia, che si vede e non si sente, e la Poesia è una Pittura, che si sente e non si vede. Adunque queste due Poesie, o vuoi dire due Pitture, hanno scam¬ biati li sensi, per li quali esse dovrebbono penetrare all’ intelletto. Perchè, se l’una e l’ altra è Pittura, de’ passare al senso co¬ mune per il senso più nobile, cioè l’occhio; e se l’ una e l’ altra è Poesia, esse hanno a passare per il senso meno nobile, cioè V audito. Adunque daremo la Pittura al giudizio del sordo nato, e la Poesia sarà giudicata dal cieco nato ; e, se la Pittura sarà figu¬ rata con li movimenti appropriati alli acci¬ denti mentali delie figure, che operano in qualunque caso, sanza dubbio il sordo nato intenderà le operazioni e l’ intenzioni degli operatori, ma iì cieco nato non intenderà mai cosa che dimostri il poeta, la qual fac-