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nutrire, il quale è necessario a tutti gli ani¬ mali; e ’l secondo, che per il vedere si com¬ prende il. bello delle cose create, massime delle cose, eh’ inducono all’ amore, nel quale il cieco nato non può pigliare per lo andito, perchè mai non ebbe notizia, che cosa lusse bellezza d’ alcuna cosa. Restagli l’audito, per il quale solo intende le voci e parlare uma¬ no, nel quale è i nomi di tutte le cose, a chi è dato il suo nome. Sanza la saputa d’essi nomi ben si può vivere lieto, come si vede nelli sordi nati, cioè li muti, che me¬ diante il disegno, il quale è piti de’ muti, si dilettano. XII. — LA PITTURA È UNA POESIA MUTA. Qual poeta con parole ti metterà in¬ nanzi, o amante, la vera effìgie della tua idea con tanta verità, qual farà il pittore? Qual fìa quello, che ti dimostrerà siti de fiumi, boschi, valli e campagne, dove si rap¬ presenti li tuoi passati piaceri, con piti ve¬ rità del pittore? E setu dici:- laPittura èuna Poesia muta per sè, se non v’ è chi dica o parli per lei, quello ch’ella rappresenta — ; or non vedi tu, che ’l tuo libro si trova in peggioi grado? Perchè ancora ch’egli abbia un no-