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l'arte | 245 |
cava tale accidente, quanto si teneva l’occhi alla pittura, la quale ancora lei era finta a sbadigliare.
Altri hanno dipinto atti libidinosi e tanto lussuriosi, ch’hanno incitati li risguardatori di quella alla medesima festa, il che non farà la Poesia. E se tu scriverai la figura d’alcuni Dei, non sarà tale scrittura nella medesima venerazione che la Idea dipinta, perchè a tale pittura sarà fatto di continuo voti e diverse orazioni, e a quella concorreranno varie generazioni di diverse provincie e per li mari orientali. E da tali si dimanderà soccorso a tal pittura e non alla scrittura.
Qual è colui, che non voglia prima perdere l’audito, l’odorato e ’l tatto, che ’l vedere? Perchè, chi perde il vedere, è com’uno, ch’è cacciato dal mondo, perchè egli più no ’l vede, nè nessuna cosa. E questa vita è sorella della morte.
XI. — importanza dell’occhio nella vita animale.
Maggior danno ricevono li animali per la perdita del vedere, che dell’audire, per più cagioni,- e prima, che mediante il vedere il cibo è ritrovato, donde si debbe