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cava tale accidente, quanto si teneva Toc¬ chi alla pittura, la quale ancora lei era finta a sbadigliare. Altri hanno dipinto atti libidinosi e tanto lussuriosi, elf hanno incitati li risguar- datori di quella alla medesima festa, il che non farà la Poesia. E se tu scriverai la fi¬ gura d’ alcuni Dei, non sarà tale scrittura nella medesima venerazione che la Idea di¬ pinta, perchè a tale pittura sarà fatto di continuo voti e diverso orazioni, e a quella concorreranno varie generazioni di diverse provincie e per li mari orientali. E da tali si dimanderà soccorso a tal pittura e non alla scrittura. Qual è colui, che non voglia prima per¬ dere T audito, T odorato e ’l tatto, che ’l ve¬ dere? Perchè, chi perde il vedere, è confano, eh’ è cacciato dal mondo, perchè egli piu no ’l vede, nè nessuna cosa. E questa vita è sorella della morte. XI. — IMPORTANZA DELL’ OCCHIO NELLA VITA ANIMALE. Maggior danno ricevono li animali per la perdita del vedere, che dell’ audire, per piu cagioni,- e prima, che mediante il ve¬ dere il cibo è ritrovato, donde si debbe