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l'arte 243


pittore ti dimostra. Nella qual pittura non manca altro, che l’anima delle cose finte, e in ciascun corpo è l’integrità di quella parte, che per un sol aspetto può dimostrarsi, il che lunga e tediosissima cosa sarebbe alla poesia a ridire tutti li movimenti de li operatori di tal guerra, e le parti delle membra e lor ornamenti, delle quali cose la pittura finita, con gran brevità e verità, ti pone innanzi; e a questa tal dimostrazione non manca, se non il romore delle macchine, e le grida de li spaventanti vincitori, e le grida e pianti de li spaventati, le quali cose ancora il poeta non può rappresentare al senso dell’audito. Diremo adunque la Poesia essere scienza, che sommamente opera nelli orbi, e la Pittura fare il medesimo nelli sordi. Essa tanto resta più degna che la Poesia, quanto ella serve a miglior senso.

Solo il vero uffizio del poeta è fingere parole di gente, che insieme parlino, e sol queste rappresenta al senso dell’audito tanto come naturali, perchè in sè sono naturali create dall’umana voce, e, in tutte l’altre consequenzie, è superato dal pittore. Ma molto più sanza comparazione son le varietà, in che s’astende la Pittura, che