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236 i pensieri.

può più copiosamente e magnificamente considerare le infinite opere di natura; e l’orecchio è il secondo, il quale si fa nobile per le cose racconte, le quali ha veduto rocchio.

Se voi, storiografi o poeti o altri matematici, non avessi coll’occhio viste le cose, male le potreste riferire per le scritture; e se tu, poeta, figurerai una storia colla pittura della penna, e ’l pittore col pennello la farà di più facile saddisfazione, e men tediosa a essere compresa. Se tu dimanderai la pittura muta poesia, ancora il pittore potrà dire del poeta orba pittura. Or guarda: — quale è più dannoso morso1 o cieco o muto? — Se ’l poeta è libero, come ’l pittore, nelle invenzioni, le sue finzioni non sono di tanta saddisfazione a li omini, quanto le pitture, perchè, se la Poesia s’astende con le parole ii figurare forme, atti e siti, il pittore si move, colle proprie similitudine de le forme, il contrattare esse forme. Or guarda: qual’è più propinquo all’omo, ’l nome d’omo o la similitudine2 d’esso omo? — Il nome dell’omo si varia in vari paesi, e la forma non ò mutata se non da morte.

Se voi dicessi: — la Poesia è più eter-

  1. danno.
  2. la figura.