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può più copiosamente e magnificamente con¬ siderare le infinite opere di natura; e l’orec¬ chio è il secondo, il quale si fa nobile per le ^ eose racconte, le quali ha veduto rocchio. Se voi, storiografi o poeti o altri ma¬ tematici, non avessi coll’ occhio viste le co¬ se, male le potreste riferire per le scritture; <3 se tu, poeta, figurerai una storia colla pit¬ tura della penna, e ’l pittore col pennello la farà di più facile saddisfazione, e men te¬ diosa a essere compresa. Se tu dimanderai la pittura muta poesia, ancora il pittore po¬ trà dire del poeta orba pittura. Or guarda: — quale è più dannoso morso* o cieco o muto ? — Se ’l poeta è libero, come ’l pittore, nelle in¬ venzioni, le sue finzioni non sono di tanta saddisfazione a li omini, quanto le pitture, perchè, se la Poesia s’ astende con le parole ii figurare forme, atti e siti, il pittore si move, colle proprie similitudine de le forme, il contrattare esse forme. Or guarda : qua- V è più propinquo all’ omo, ’l nome d’ omo o la similitudine** d’esso omo? — Il nome del- l’ omo si varia in vari paesi, e la forma non ò mutata se non da morte. Se voi dicessi: — la Poesia è più eter-

  • <lanno.
    • la figura.