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xxiv | prefazione. |
di Monte Ceceri presso Fiesole, nella Primavera del 1505, doveva librarsi su Firenze, non sarebbe stata se non un’effettuazione materiale e caduca delle grandiose leggi scoperte sulla elasticità dell’aria, sulla struttura e sulle funzioni dei volatili. L’opera teorica fu compiuta, l’applicazione pratica rimase imperfetta; ma lo scopo della vita del Vinci furono le leggi prospettiche e antropologiche, le leggi meccaniche e matematiche, fondandosi sulle quali egli e i secoli venturi avrebbero colti i frutti più maturi dell’arte e della scienza.
Vi è una espressione del Vasari che ci rivela la falsità del giudizio comune diffuso su Leonardo: «Ancora che il Vinci molto più operasse con le parole che co fatti, per tante parti sue sì divine, il nome e la fama sua non si spegneranno giammai1»
No, rispondiamo noi, è appunto perchè egli ha operato più con le parole che co’ fatti che il nome e la fama sua non si spe-
- ↑ Le Vite, vol. IV, pag. 50-51.