Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/275

aolo io sollecitare, lui lasciò la bottega, e perde assai tempo nel fare un’altra morsa e lime e altri strumenti a vite, e quivi la¬ vorava mulinelli da torcere seta, li quali nascondeva, quando un de’ mia v’ entrava, e con mille bestemmie e rimbrotti : in modo che nessun de’ mia voleva più entrare. Al fine ho trovato, come questo maestro Giovanni delli Specchi e quello, che ha fatto il tutto per due cagioni : e la prima, perchè lui ha avuto a dire, che la venuta mia qui li ha tolto la conversazione di Vostra Si¬ gnoria.... L’altra e che la stanza di que¬ st’ omini.... disse convenirsi a lui per lavorare li specchi, e di questo n’ ha fatto dimostra¬ zione, che, oltre al farmi costui nimico, li ha fatto vendere ogni suo e lasciare a lui la sua bottega, nella quale lavora con molti lavoranti assai specchi per mandare alle fiere. LXVIII. — - I MISERI STUDIOSI CON CHE SPE¬ RANZA E’ POSSONO ASPETTARE PREMIO DI LOR VIRTÙ ? E in questo caso io so, che io ne acqui¬ sterò non pochi nemici, conciò sia che nes¬ sun crederà, eh’ io possa dire di lui; perchè pochi son quelli a chi i sua vizi dispiac- J