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la morale. 217


il leone, con inganno. Fassile un vaso in mano pien di fiori, e sia quello pien di scorpioni e rospi o altri veneni. Fassile cavalcare la Morte, perchè la Invidia, non morendo, mai languisce: a signoreggiare; fassile la briglia carica di diverse armi, perchè tutti strumenti della morte.

Subito che nasce la virtù quella partorisce contra sè la Invidia, e prima fia il corpo sanza l’ombra, che la virtù sanza la Invidia.

LVII. — la fama.

La Fama sola si leva al cielo, perchè le cose virtudiose sono amiche a Dio; la Infamia sotto sopra figurare si debbe, perchè tutte sue operazioni son contrarie a Dio, e inverso l’inferi si dirizzano.

Alla Fama si de’ dipignere tutta la persona piena di lingue, in iscambio di penne, e ’n forma d’uccello.

LVIII. — piacere e dolore.

Questo si è il Piacere insieme col Dispiacere e figuransi binati,1 perchè mai l’uno è spiccato dall’altro; fannosi colle schiene

  1. nati sul medesimo tronco.