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ste, nelle cose appartenenti alla vera cogni¬ zione di tutte le figure, eh’ hanno le opere di ^Natura, e, con sollecitudine, s’ ingegnano d’ acquistare la cognizione di quelle, quanto a loro sia possibile. Ma tacciano tali reprensori,chè questo è ’l modo di conoscere l’ Operatore di tante mira¬ bili cose, e quest’ è ’l modo d’ amare un tanto Inventore! Che ’nvero il grande amore nasce dalla gran cognizione della cosa, che si ama: e se tu non la conoscerai, poco o nulla la potrai amare; e se tu l’ami per il bene, che t’aspetti da lei, e non per la somma sua vir¬ tù, tu fai come ’l cane, che mena la coda, e * fa festa, alzandosi verso colui, che li po’ dare un osso. Ma se conoscesse la virtù di tale omo, l’ amarebbe assai piu — se tal virtù fussi al suo proposito. XLIV. — PREGHIERA. Io t’ubbidisco, Signore, prima per l’amo¬ re, che ragionevolmente portare ti debbo, secondariamente, che tu sai abbreviare o prolungare la vita alli omini. XLY. — ORAZIONE. Tu, o Iddio, ci vendi tutti li beni per prezzo di fatica.