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la natura. 179


Si die ricordati intendere i mancamenti, che sono nella tua persona, e da quelli ti guarda nelle figure, che da te si compongono.

CVII. — consiglio al pittore.

Quel pittore, che arà goffe mani, le farà simili nelle sua opere, e quel medesimo li ’nterverrà in qualunque membro, se ’l lungo studio non glielo vieta. Adunque tu, pittore, guarda bene quella parte, che hai più brutta nella tua persona, e ’n quella col tuo studio fa bono riparo, imperò che, se sarai bestiale, le tue figure saranno il simile e sanza ingegnio, e similmente ogni parte di bono e di tristo, che hai in te, si dimostrerà in parte nelle tue figure.

CVIII. — sugli stessi soggetti.

Questo accade, che il giudicio nostro è quello, che move la mano alla creazione de’ lineamenti d’esse figure, per diversi aspetti, insino a tanto ch’esso si satisfaccia; e perchè esso giudicio è una delle potenze dell’anima nostra, con quella essa compose la forma del corpo, dov’essa abita, secondo il suo volere. Onde avendo co’ le mani a rifare un corpo umano volontieri rifa quel corpo, di ch’essa fu prima inven-