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molte carte, le quali io ho qui copiate, sperando poi metterle per ordine alli lochi loro, secondo le materie di che esse trat¬ teranno. » (B., 4.) Questa insofferenza all’ arte produt¬ trice, cominciata appena che alla pratica empirica della pittura si sovrappose il concetto che per creare bisogna conoscere le forme e le leggi dei fenomeni ; dive¬ nuta nefasta in Firenze dopo il 1472; di¬ menticata per un momento in Milano dopo il 1482; riaffermatasi con maggiore vio¬ lenza dopo il 1494; divenuta un bisogno all’ aprirsi del nuovo secolo XYI; conti¬ nuata in mezzo a contrasti ormai più de¬ boli fino alla morte, sembrò un delitto ai contemporanei. Essi non conoscevano al¬ tra forma d’ attività che quella pratica e artistica': la scienza s’ era rifugiata nei chiostri, e si chiamava teologia; s’ era smarrita nei penetrali della cabala, e si chiamava magia. Leonardo da Vinci era trascinato dai tempi all’ arte, e il suo genio lo portava alla scienza ; era spinto dai tempi alla