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LA NATURA. 169 XCVI. — SULLO STESSO SOGGETTO. Guarda il lume e considera la sua bel¬ lezza. Batti P occhio e riguardalo : ciò che di lui tu vedi, prima non era e, ciò che di lui era, più non è. Chi è quel che lo rifa, se ’l fattore al con¬ tinuo muore ? XCVIL— ANCORA SULLO STESSO SOGGETTO.111 Anassagora. Ogni cosa vien da ogni cosa,^ ed ogni cosa si fa ogni cosa, e ogni cosa torna in ogni cosa, perchè ciò eh’ è nelli elementi è fatto da essi elementi. XCVIII. — SULLA ESISTENZA DELLA MORTE E DEL DOLORE NEL MONDO. La natura pare qui in molti o di molti animali stata piu presto crudele matrigna che madre, o d’ alcuni non matrigna, ma pietosa madre. XCIX. — SUL MEDESIMO SOGGETTO. Perchè la natura non ordinò, che l’ uno animale non vivesse della morte dell’altro? La natura, essendo vaga e pigliando pia¬ cere del creare e fare continue vite e for¬ me, perchè conosce, che sono accrescimento