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nasce, perchè entrare non po’ nutrimento, se non in quelli lochi, dove il passato nu¬ trimento è spirato ; e s’ elli è spirato, elli più non ha vita ; e se tu non li rendi nutri¬ mento eguale al nutrimento partito, allora la vita manca di sua valetudine; e se tu li levi esso nutrimento, la vita in tutto resta distrutta. Ma se tu ne rendi tanto quanto se ne distrugge alla giornata, allora tanto rinasce di vita, quanto se ne consuma, a si¬ militudine del lume della candela col nutri¬ mento datoli dall’ omore d’essa candela: il quale lume ancora lui al continuo con ve¬ locissimo soccorso restaura di sotto, quanto di sopra se ne consuma morendo; e di splen¬ dida luce si converte, morendo, in tene¬ broso fumo, la qual morte è continua, sic¬ come è continuo esso fumo, e la continuità di tal fumo è eguale al continuato nutri¬ mento; e in istante tutto il lume è morto e tutto rigenerato, insieme col moto del nutrimento suo. XCV. — CIRCOLAZIONE DELLA MATERIA. L’ omo e li animali sono proprio transito e condotto di cibo, sepoltura di animali, albergo de’ morti, guaina di corruzione, fa¬ cendo a se vita dell’ altrui morte.