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la natura. | 167 |
sua coda, e molte volte mi percotessi con tal coda dentro alle labbra.
XCII. — perchè li piccoli uccelli non volano in grande altezza, ne li grandi uccelli si dilettano volare in basso.
Nasce per causa che li piccoli uccelli, essendo sanza piume, non reggano alla immensa freddezza della grande altura dell’aria, nella quale1 li avvoltoi e le aquile e altri grossi uccelli, ben piumosi e vestiti di molti gradi di penne.
Ancora li uccelli piccoli, con deboli e scempie2 ali, si sostengano in questa aria bassa, che è grossa, e non si sosterrebbono nell’aria sottile, che poco resista.
XCIII. — facciamo nostra vita coll’altrui morte.
In nella cosa morta riman vita dissensata, la quale, ricongiunta alli stomachi dei vivi, ripiglia vita sensitiva e ’ntellettiva.
XCIV. — come il corpo dell’animale al continuo more e rinasce.
Il corpo di qualunque cosa, la qual si nutrica, al continuo more e al continuo ri-