Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/201


la natura. 153


ispazio di quaranta miglia di lunghezza. Questa valle riceve sopra il suo fondo tutta la terra portata dall’acqua da quella intorbidata, la quale ancora si vede a’ piedi di Prato Magno restare altissima, dove li fiumi non l’hanno consumata, e infra essa terra si vedono le profonde segature de’ fiumi, che quivi son passati, li quali discendono dal gran monte di Prato Magno, nelle quali segature non si vede vestigio alcuno di nicchi o di terra marina. Questo lago si congiugnea col lago di Perugia.

Gran somma di nicchi si vede, dove li fiumi versano in mare, benchè in tali siti l’acque non sono tanto salse per la mistion dell’acque dolci, che con quelle s’uniscono. E ’l segno di ciò si vede dove per antico li Monti Appennini versavano li lor fiumi nel mare Adriano, li quali in gran parte mostrano infra li monti gran somma di nicchi, insieme coll’azzurrigno terreno di mare, e tutti li sassi, che di tal loco si cavano, son pieni di nicchi.

Il medesimo si conosce avere fatto Arno, quando cadea dal sasso della Gonfolina nel mare, che dopo quella non troppo basso si trovava, perche a quelli tempi superava l’altezza di San Miniato al Tedesco, perchè