«uno Christo giovinetto, di età di anni circa duodici, che seria di quella età che 1 havea quando disputò nel tempio; et facto cum quella dolcezza et suavità de aiere, che havete per arte peculiare in excellentia.» Il 27 maggio, quattordici giorni dopo, un incaricato, Angelo del Tovaglia, le risponde: «Lui troppo me ha promesso di farlo ad certe hore et tempi, che li sopravanzeranno ad una opera tolta a fare qui da questa Signolia. Io non mancherò di solicitare et esso Leonardo et etiam lo Perugino de quella altra: l’uno et l’altro mi promette bene, et pare habbino desiderio grande di servire la S. V. Tamen me dubito forte non habbino a fare insieme ad gara de tarditate: non so chi in questo supererà l’altro: tengho per certo Leonardo habbi a essere vincitore.» Pietro Perugino adempiva sollecitamente al suo impegno; Leonardo intraprendeva allora il dipinto della Battaglia d’Anghiari, spinto dal bisogno e dalle preghiere dei Fiorentini.