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sole, non vedendo nell’ universo corpo di maggiore magnitudine e virtù di quello. E ’l suo lume allumina tutti li corpi cele¬ sti, che per l’universo si compartono. Tutte T anime disc eri lan da lui, perchè il caldo, eli’ è nelli an m ili vivi, vien dall’ anime, e nessuno altro caldo, ne lume e nell univei- so, come mostrerò nel quarto libro. E certo costoro, che haii voluto adorare li omini per Iddìi come Giove, Saturno, Marte e simili han fatto grandissimo errore, ve¬ dendo, che, ancora che l’ omo fossi grande quanto il nostro mondo, che parrebbe simile a una minima stella, la qual pare un punte nell’ universo ; e ancora vedendo essi omini mortali e putridi e corruttibili nelle loro sepolture. La Spera e Marullo laudan con molti al¬ tri esso sole.108 L. — SEGUE. Forse Epicuro vide le ombre delle co¬ lonne ripercosse nelli antiposti muri esseie eguali al diametro della colonna, donde si partìa tale ombra; essendo adunque il con¬ corso dell’ ombre parallelo dal suo nasci¬ mento al suo fine, li parve da giudicare che il sole ancora lui fosse fronte di tal parai-