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LA NATURA. 181 Li lunga distanza da loro ragionevole dimi¬ nuzione, ancora che molte vi sono, che son moltissime volte maggiori che la stella, ciò è la terra coll’acqua. Ora pensa quel che parrebbe essa nostra stella in tanta distanza, e considera poi quante stelle si metterebbe e per longitu¬ dine e latitudine infra esse stelle, le quali sono seminate per esso spazio tenebroso Mai non posso fare eh’ io non biasimi molti di quelli antichi, li quali dissono, che il sole non avea altra grandezza che quella, che mostra ; fra’ quali fu Epicuro, e credo’ che cavasse tale ragione da un lume posto in questa nostra aria, equidistante al cen¬ tro; chi lo vede, no ’l vede mai diminuito di grandezza in nessuna distanza. XLIX. — SEGUE LA LAUDE. E le ragioni della sua grandezza e virtù le riservo nel quarto libro. Ma ben mi me¬ raviglio, che Socrate biasimassi questo tal corpo, e che dicessi quello essere a simili¬ tudine di pietra infocata; e certo chi lo punì di tal errore poco peccò. Ma io vorrei avere vocaboli, che mi seivissino a biasimare quelli, che voglion laudare più lo adorare gli omini, che tal