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XIII. — CONTRO COLORO CHE SI ARROGANO DI CORREGGERE LA NATURA. L’atto del tagliare la narice ai cavalli è cosa meritevole di riso. E questi stolti os- servan questa usanza, quasi come se cre- dessino la natura avere mancato ne’ neces¬ sarie cose, per le quali li omini abbiano a essere sua correttori. EH’ ha fatti i due busi del naso, i quali, ciascuno per se, è per la metà della larghezza della canna de’ pol¬ moni, donde esala l’anelito, e, quando essi busi non fussino, la bocca sarebbe abba¬ stanza a esso abbondevole anelito. E se tu mi dicessi: -- perchè ha fatto questa natura le narici alli animali, se l’ alitare per la bocca è soffiziente ? — io ti risponderei, che le narici sono fatte per essere usate, quando la bocca è in esercizio di masticare il suo cibo. XIV. — SUL FENOMENO DELLA SPINTA DELLE RADICI. L’ albero in qualche parte scorticato, la natura, che a esso provvede, volta a essa iscorticazione molto maggior somma di no- tritivo omore,* che-in alcuno altro loco; in

  • la linfa.