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telletto lo porta alla investigazione scien¬ tifica. Per un lento progresso Leonardo dal Cenacolo è ricondotto a quel Trattato di luce ed ombra, a cui aveva già dedicate le prime cure in Firenze; dal Monumento allo Sforza al Trattato sulla anatomia del cavallo e sui metodi della fusione in bronzo; dalle varie opere di architettura militare e civile al Trattato sui pesi e sui moti e a quello di Idraulica* L’aneddoto stesso, narrato dal Vasari a proposito del Cena - colo, è un’ eco dei contrasti che suscitava in questo tempo il suo modo di vivere es¬ senzialmente speculativo. Prima del 1499 nel Vinci è ormai scomparso il pratico; egli deposita il pennello nelle mani dei suoi discepoli; abbandonando la cerchia degli artisti, si pone nel bel mezzo degli scienziati milanesi, ormai spinto da un solo scopo: risolvere gli infiniti problemi che la natura gli presentava incessantemente. « La natura è piena di infinite ragioni, che non furono mai in esperienza. » ( 7, 18 r.)
- Paci oli, Divine proportene. Venezia, 1509,
e.Iv.