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sarai mezzo tuo, e tanto meno, quanto sarà maggiore la indescrizione della tua pratica; e se sarai con più caderai in più simile in¬ conveniente. E se tu volessi dire: — io faro a mio modo, io mi tirerò in parte, per potere meglio speculare le forme delle cose natu¬ rali — ; dico questo potersi mal fare, perchè non potresti fare, eh’ assa’ * spesso non pre¬ stassi orecchi alle loro ciancie, e, non si po¬ tendo servire a due signori, tu faresti male l’ uffizio della compagnia e peggio 4 effetto della speculazione dell’arte; e se tu dirai: — io mi tirerò tanto in parte, che le loro parole non perveniranno e non mi daranno im¬ paccio— ; io in questa parte ti dico, che tu sarai tenuto matto ; ma vedi che, così fa¬ cendo, tu saresti pur solo? LXXXVI. — CONSIGLI AL PITTORE. Lo ingegno del pittore voi essere a simi¬ litudine dello specchio, il quale sempre si trasmuta nel colore di quella cosa, che ha per obbietto, e di tante similitudini s’ em¬ pie quante sono le cose, che li sono con¬ trapposte. Adunque conoscendo tu, pittore, non po-

  • assai.