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Come fece Giustino, abbreviatone delle Storie scritte da Trogo Pompeo, — il quale scrisse ornatamente tutti li eccellenti fatti £ delli sua antichi, li quali eran pieni di mi¬ rabilissimi ornamenti; — e’ compose una cosa ignuda, ma sol degna d’ ingegni impazienti, li quali pare lor perder tanto di tempo, quanto quello è, che è adoperato utilmente, cioè neìli studi delle opere di natura e delle cose umane. Ma stieno questi tali in compagnia delle bestie ; nelli lor cortigiani, sieno cani e altri animali pien di rapina e accompagnansi con loro correndo sempre dietro ! e seguitino P innocenti animali, che, con la fame, alti tempi delle gran nevi, ti vengono alle case, dimandandoti limosina, come a lor tutore! LXXXV. — DELLA VITA DEL PITTORE NEL SUO STUDIO. Acciò che la prosperità del corpo non guasti quella dello ingegno, il pittore overo disegnatore debbe essere solitario, e mas¬ sime quando è intento alle ispeculazioni e considerazioni, che, continuamente appa¬ rendo dinanzi agli occhi, dànno materia alla memoria, d’ esser bene riservate. E se tu sarai solo tu sarai tutto tuo, e so sarai accompagnato da un solo compagno