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LXVIIL — LA TESTIMONIANZA DEL SENSO È IL CRITERIO DEL VERO. E se tu dirai, che ’l vedere impedisce la fìssa e sottile cogitazione mentale, co’ la quale si penetra nelle divine scienze, e tale impedimento condusse un filosofo a privarsi del vedere ; a questo rispondo, che tal oc¬ chio, come signore de’ sensi, fa suo debito a dare impedimento alli confusi e bugiardi, non scienze, ma discorsi, per li quali sem¬ pre, con gran gridare e menare le mani, si disputa ; e il medesimo dovrebbe fare l’au- dito, il quale ne rimane piu offeso, perchè egli vorrebbe accordo, del quale tutti i sensi s’in¬ tricano.* E se tal filosofo si trasse gli occhi per levare l’impedimento alli suoi discorsi, or pensa, che tal atto fu compagno del cer¬ vello e de’ discorsi, perchè ’l tutto fu pazzia. Or non potea egli serrarsi gli occhi, quando esso entrava in tale frenesia, e tanto tenerli serrati, che tal furore si consumasse ? Ma pazzo fu l’omo, e pazzo il discorso, e stol¬ tissimo il trarsi gli occhi ! s’incaricano, s’imbarazzano.