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la scienza. 71

come la scimmia, se ’l mettine al naso, e che mi domandi s’è cosa mangiativa.

XVIII. — contro gli sprezzatori della scienza.

Demetrio solea dire, non essere differenza dalle parole e voce dell’imperiti ignoranti, che sia da soni o strepiti causati dal ventre, ripieno di superfluo vento. E questo non sanza ragion dicea, imperocchè lui non reputava esser differenza da qual parte costoro inandassino fuora la voce, o da la parte inferiore o da la bocca, che 1* una e l’altra eran di pari vaiimento e sustanzia.

XIX. — riflessione sulla struttura del corpo umano.

Non mi pare, che li omini grossi e di tristi costumi e di poco discorso meritino sì bello strumento, nè tanta varietà di macchinamenti, quanto li omini speculativi e di gran discorsi, ma solo un sacco dove si riceva il cibo e donde esso esca; che, invero, altro che un transito di cibo non son da essere giudicati, perchè niente mi pare che essi partecipino di spece umana, altro che la voce e la figura; e tutto il resto è assai manco, che bestia.