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68 i pensieri.

lancie, insieme colli pesi1 sopra di lor si giudicano.

Ho trovato essi antichi essersi ingannati in esso giudizio de’ pesi, e questo inganno è nato perchè in gran parte della loro scienza hanno usati poli corporei, e in gran parte poli matematici, cioè mentali, overo incorporei.2

X. — sterilità delle scienze senza applicazione pratica.

Tutte le scienze, che finiscono in parole, hanno sì presto morte, come vita, eccetto la sua parte manuale, cioè lo scrivere, ch’è parte meccanica.

XI. — sul medesimo soggetto.

Fuggi quello studio, del quale la resultante opera muore insieme coll’operante d’essa.

XII. — ricordi di leonardo.

Quando tu metti insieme la Scienza de’ moti dell’acqua, ricordati di mettere, di sotto a ciascuna proposizione, li sua giovamenti, a ciò che tale scienza non sia inutile.

  1. La profonda osservazione, contenuta in questo passo, è stata suggerita a Leonardo dalle contraddizioni e incertezze, in cui s’era avvolta la meccanica presso gli antichi. La leva archimedea non essendo una verga solida, ma una linea geometrica, poteva fornire agli investigatori soltanto dei risultati matematici e astratti; più tardi gli antichi, incautamente, fusero e confusero i dati della aritmetica coi dati della esperienza, rendendo così più acuto quel contrasto fra l’ideale e il reale, che la scienza greco-romana non riuscì a comporre. Il Vinci, intuendo nettamente una scienza interprete e legislatrice della natura, afferma qui il proposito di voler correggere, con La profonda osservazione, contenuta in questo passo, è stata suggerita a Leonardo dalle contraddizioni e incertezze, in cui s’era avvolta la meccanica presso gli antichi. La leva archimedea non essendo una verga solida, ma una linea geometrica, poteva fornire agli investigatori soltanto dei risultati matematici e astratti; più tardi gli antichi, incautamente, fusero e confusero i dati della aritmetica coi dati della esperienza, rendendo così più acuto quel contrasto fra l’ideale e il reale, che la scienza greco-romana non riuscì a comporre. Il Vinci, intuendo nettamente una scienza interprete e legislatrice della natura, afferma qui il proposito di voler correggere, con
  2. Sott.: che.