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i ricci biondi. Io guardava le sue mani ben fatte, il suo petto ampio, il suo collo robusto e bello, cinto di un fazzoletto di seta ricadente giù per le spalle; e pensava ai mari d’oriente e al Corsaro di Byron.

Mi rannicchiai in un angolo, con un visibilio nel capo, e mi addormentai come un morto.

— Su! su! — mi disse Airenta, scuotendomi forte, non so a che ora.

Balzai. Tutti quelli che erano sul ponte stavano ginocchioni, curvi, sporgendo le faccie a sinistra. Non si udiva che, un sussurro; le baionette luccicavano inastate.

— Ma che c’è?

E Airenta a me: — Una nave viene a furia verso di noi.

— Borbonica?

— Ha già suonato la campana, e Bixio ha comandato di non rispondere.

La nave veniva dritta sul nostro fianco, e il rumore delle sue ruote era concitato e rab-