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246 | noterelle |
le marce forzate, furono più d’una volta sul punto d’ammutinarsi: ma sì! chi oserebbe essere il primo con quest’uomo che non mangia, non dorme, non resta mai?
Non saprei perchè, ma egli entrando in Catania non pareva guari contento. Anzi gli cresceva quella minaccia che ha sempre tra ciglio e ciglio.
Chi sa come vada d’accordo con quel capitano che gli vidi a lato e che dev’essere suo Capo di Stato Maggiore? Colui sta a cavallo colle gambe spenzolate come fossero di cenci ma nella vita pare corazzato. Ha i capelli a lucignoli scialbi come la pelle, guarda che pare lì per addormentarsi. Ma sotto i mustacchi, uno più lungo dell’altro e cadente, la bocca ride sempre d’un riso sprezzatore, mentre l’orecchio pare teso ad ascoltare rumori misteriosi, lontani. Mi dicono che sia un alto ingegno venuto su dall’esercito piemontese. V’era sottotenente dei bersaglieri sin dal 48; ma per non so