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d’uno dei mille. 241

In via Etnea ho incontrato Pittaluga. Non lo aveva più riveduto da Talamone in qua; nè sapeva ch’egli fu dei sessanta mandati col Zambianchi nel Pontificio. Episodi da steppa. La prima sera accampano sul confine manca uno, Stoppani da Terracina. Dov’è? Verso le undici la sentinella sente nel buio un galoppo. «Alt! Alt!» — «Zitto, son io!» Ecco Stoppani balzar da cavallo sghignazzando. — «Che è stato?» E Stoppani: «Sapevo che i dragoni del papa han cavalli bellissimi; il padrone di questo, se non è morto, agonizza laggiù.» Tre o quattro corsero a cercare il morente, ma non trovarono che macchie di sangue. Forse il dragone si era trascinato via da sè o i compagni suoi erano venuti a salvarlo. E l’indomani piombarono di sorpresa uno squadrone sui nostri, che colti per le vie di Grotte combatterono gagliardamente. Si liberarono, ma c’è del fosco. Quel Zambianchi...! E si che avea dei giovani del più alto merito, Guerzoni,