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d’uno dei mille. 209

detto più male di Santo Mele, dinanzi al Consiglio di guerra, fu Santo Mele.

«Io brigante? Eccellenza! Ho combattuto contro i borbonici, ho dato fuoco alle case dei realisti, ho ammazzato birri e spie, dai primi d’aprile servo la rivoluzione: ecco le mie carte!».

E ne buttò là un fascio, bollate dai Municipi dov’è passato, tutte che ne dicono gloria come fosse Garibaldi. Ma il Consiglio non lo mandò libero. Costui puzza troppo di sangue, e a Palermo, dove sarà condotto, qualcuno gli farà empire il cranio di piombo.


Villafrati 27 Giugno.


È arrivato il colonnello Eber, d’aria tra soldato e poeta. Si sa che è Ungherese, e che il 26 maggio venuto da Palermo a Gibilrossa per veder Garibaldi, volle essere dei no-