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vevano essersi destati alle nostre grida; perchè andavano di quà di là come pazzi, piangendo, sclamando: pigliate tutto, lasciateci la vita, chi siete? — E noi: «Garibaldi.» Allora uomini e donne ad aiutarci; e giù quel che veniva, si sarebbero lasciati precipitare con le loro masserizie. Entrammo in una camera dov’erano due giovinette. In un lancio levammo le materasse dal letto tepide, e appunto m’accorsi che le fanciulle n’erano appena uscite! Ma noi non avevamo badato, ed esse neppure un atto per nascondersi, per coprirsi; anzi ci aiutarono a mandar giù quella roba gridando: Santa Rosalia, e viva l’Italia. Tirai via il compagno giù per le scale; dalla via mi volsi a guardare in su: esse, spenzolate quasi dalla finestra, battevano le mani alla rivoluzione, trasfigurate da quelle capigliature sulle spalle nude... Notai la casa, ci sono tornato, mi riconobbero...

Povero Giomo! Le ho viste anch’io quelle fanciulle, e con una si amano. Non glie l’ho