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d’uno dei mille. 13

non si vantava di capire molto le cose: ciò che piaceva ai superiori, piaceva a lui: tutto per Vittorio e pazienza. Avessimo due o tre centinaia d’uomini come lui, buoni a cavallo e a menar le mani, quando saremo laggiù.

Nella stazione di Novi.


Si conoscono all’aspetto. Non sono viaggiatori d’ogni giorno; hanno nella faccie un’aria d’allegrezza, ma si vede che l’animo è raccolto. Si sa. Tutti hanno lasciato qualche persona cara; molti si dorranno di essere partiti di nascosto.

La compagnia cresce e migliora.

Vi sono dei soldati di fanteria che aspettano non so che treno. Un sottotenente mi si avvicinò e mi disse:

— Vorrebbe telegrafarmi da Genova l’ora che partiranno?