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d’uno dei mille. 165

l’altro. Non v’era più. Mentre ne parlavo ad Erba, un colombo venne a posarsi pettoruto su d’una gronda lì sopra.

«Gli tiro?

«Tira pure...»

Meraviglioso! Il colombo venne giù senza testa, come un cencio. «Bravo!» sentimmo gridare, e vedemmo cinque ufficiali napoletani che venivano verso di noi. «Bravo tiratore!» dicevano stringendo la mano ad E... e a me, mortificato del tiro felice. Ma E... «Oh! non è nulla, noi codesti tiri li facciamo a volo...».

«Anche a volo! — esclamarono gli ufficiali, — ma allora siete davvero bersaglieri piemontesi?»

«Che bersaglieri!» rispondemmo noi, e sempre tempestati di domande, ci lasciammo tirare da quei cinque a visitare la piazza del Palazzo Reale.

Vedemmo non so quante migliaia di soldati accampati sulla piazza. Mangiavano lattuga a manate come pecore, e ci guardavano da am-