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154 | noterelle |
rischiato d’essere ucciso, la notte della discesa da Gibilrossa.
«Questo è il cavallo, che quello sia il padrone? disse Bozzani, inoltrandosi verso un morto che giaceva più in là. Oh... vedi... vedi... è quel povero ragazzo che nella prima marcia da Marsala, fu messo in mezzo a noi da quel vecchio...!»
Doveva essere proprio quel giovinetto. Io non lo avevo più riveduto da quella prima volta, e a trovarlo là mi si mescolò il sangue con disgusto indicibile. Avessi potuto volare sulla capanna di quel vecchio, che in quel momento vidi nella pace lontana dell’orizzonte, a sentire se il cuore non gli diceva nulla!
«Senti» — disse Bozzani tendendo l’orecchio e ci ponemmo di corsa verso un urlio di donne. «Al sorcio, al sorcio! gridavano, sorcio è!» Non arrivammo in tempo. Dieci o dodici furie avevano già fatto in pezzi un povero birro. Gli avevano fatta la posta sin dal dì innanzi, egli