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d’uno dei mille. | 131 |
netto ci moriva addosso di voglia stando a guardarci schierati fuori del borgo.
— Come ti chiami?
— Cicio.
— Che cosa fai qui?
— Sono venuto con voi dalla Piana dei Greci.
— E dove vai?
— Con voi.
— Così scalzo e malandato?
Si mise a sedere e non rispose. Gli trovammo da coprirsi e da calzarsi, e così rifatto lo pigliammo con noi. Allora, allegro che parve un altro, avrebbe voluto uno schioppo; dopo mezz’ora conosceva già tutta la compagnia e ci chiamava a nome.
— T’insegneremo a leggere e a scrivere.
— Oh!... signorino, non ne sono degno.
25 Maggio. Sui monti di Gibilrossa.
Questo nome di Gibilrossa mi si accozza alla mente con quello di Gelboe, e mi fa pa-