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furenti; e intorno a sette od otto morti, rigonfi e bruciacchiati, molte fanciulle danzavano come forsennate a cerchio tenendosi per le mani e cantando. Quei morti erano soldati. Il Generale spronò tirando via e calandosi il cappello sugli occhi. Noi tutti dietro lui, assordati e scontenti. Ora siamo lontani, ma le campane suonano ancora. Sono le quattro e mezzo. Vorrei che stanotte si stesse qui tra questi oliveti. Non vorrei perdere di vista il golfo di Castellamare, che, mentre il sole andrà sotto, dovrà parere chi sa che Paradiso di colori.
19 Maggio. Passo di Renna.
Ieri Burgeto mi parve un aguato. Dalle case bieche, mezzo nascoste tra gli olivi giganti, i paesani ci guardavano muti, come una processione di spettri. Ho notato una cosa. Se un po-