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A voi, signore! non dico niente...

  Certo timore... certo accidente...
  Di fuori chiaro... di dentro oscuro...
  Non e’ è riparo... la porta, il muro...
  Io me ne vado verso quel lato...
  Poi qui celato, l’affar si sa...,
  Ma, s’io sapeva, fuggia per qua!...
(fugge disperatamente)

scena x

Duca Ottavio, Donna Elvira, Zerlina e Masetto

Elv. Ferma, perfido! ferma...

Mas. Il birbo ha l’ali a’ piedi...
Zer.   Con qual arte
Si sottrasse l’iniquo!
Ott.   Amici miei!
Dopo eccessi sì enormi,
Dubitar non possiam che Don Giovanni
Non sia l’empio uccisore
Del padre di donn’Anna. In questa casa
Per poche ore fermatevi: un ricorso
Vo’ far a chi si deve, e in pochi istanti
Vendicarvi prometto;
Così vuole il dover, pietade e affetto.

Il mio tesoro intanto
  Andate a consolar
  E dal bel ciglio il pianto
  Cercate d’asciugar.
Ditele che i suoi torti
  A vendicar io vado;
  Che sol di stragi e morti
  Nunzio vogl’io tornar, (part.)

scena xi

Zerlina nel partire s’incontra in Leporello.

Zer. Restati qua. (lo ferma, pel vestito)

Lep. Per carità, Zerlina.
Zer.   Eh! non c’è carità pei pari tuoi!
Lep. Dunque cavar mi vuoi?,..
Zer. I capelli, la testa, il core e gli occhi!
Lep. Senti, carina mia.!
Zer.   Guai se mi tocchi!
Vedrai, schiuma de’ birbi,
Qual premio n’ha chi le ragazze ingiuria,
Lep. (Liberatemi, o Dei, da questa furia!)
Zer. Masetto, olà, Masetto! (chiama verso la scena)
Dove diavolo è ito... servi, gente.
Nessun vien.... nessun sente.
Lep. Fa piano per pietà, non strascinarmi
A coda di cavallo.
Zer. Vedrai, vedrai, come finisce il ballo!
Presto quà quella sedia.
Lep.   Eccola!
Zer.   Siedi
Lep. Stanco non son.