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Anna.   Oh Dei! quegli è il carnefice

Del padre mio,..
Ott.   Che dite?
Anna Non dubitate più. Gli ultimi accenti,
Che l’empio proferì, tutta la voce
Richiamar nel cor mio di quell’indegno
Che nel mio appartamento...
Ott.   Oh ciel possibile
Che sotto il sacro patto d’amicizia?...
Ma, come fu narratemi.
Lo strano avvenimento,
Anna   Era già alquanto
Avanzata la notte,
Quando nelle mie stanze, ove soletta
Mi trovai per sventura, entrar io vidi
In un mantello avvolto
Un uomo che al primo istante
Avea preso per voi;
Ma riconobbi poi
Che un inganno era il mio...
Ott.   Stelle seguite.
Anna Tacito a me s’appressa,
E mi vuole abbracciar: sciogliermi cerco,
Ei più mi stringe: grido:
Non vien alcun; con una mano tenta
D’impedirmi la voce.
E coll’altra m’afferra
Stretta così, che già mi credo vinta.
Ott. Perfido!... alfin?...
Anna   Alfin il duol, l’orrore
Dell’infame attentato
Accrebbe sì la lena mia, che a forza
Di svincolarmi, torcermi e piegarmi,
Da lui mi sciolsi.
Ott.   Ohimè! respiro
Anna   Allora
Rinforzo i stridi miei, chiamo soccorso.
Fugge il fellon; arditamente il seguo
Fin nella strada per fermarlo, e sono
Assalitrice ed assalita: il padre
V’accorre; vuol conoscerlo, e l’iniquo.
Che del povero vecchio era più forte,
Compie il misfatto suo col dargli morte.

Or sai chi l’onore
  Rapire a me volse;
  Chi fu il traditore’
  Che il padre’ mi tolse;
  Vendetta ti chieggio,
  La chiede il tuo cor.
Rammenta la piaga
  Del misero seno:
  Rimira di sangue
  Coperto il terreno.
  Se l’ira in te languc
  D’un giusto furor.
(partono)