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(Certo moto - d’ignoto - tormento

  Dentro l’alma girare mi sento,
  Che mi dice - per quella infelice"
  Cento cose che intender non sai.
Elv. (Sdegno, rabbia, dispetto, spavento
  Dentro l’alma girare mi sento,
  Che mi dice di quel traditore
  Cento cose che intender non sa).
Ott.   Io di qua non vado via (ad Anna)
  Se non so com’è l’affar;
Anna.   Non ha l’aria di pazzia (ad Ott.)
  Il suo volto, il suo parlar.
Gio.   (Se me ’n vado, si potria
  Qualche cosa sospettar).
Elv.   Ah! dal ceffo si potria (ad Anna e ad Ott.)
  La ner’alma giudicar.
Ott.   Dunque quella?... (a Gio.)
Gio.   È pazzarella...
Anna.   Dunque quegli?...
Elv.   È un traditore.
Gio.   Infelice!
Elv.   Mentitore!
Anna, Ott.   Incomincio a dubitar, (passano dei Contadini)
Gio.   Zitto, zitto, che la gente (piano ad Elv.)
  Si raduna a noi d’intorno:
  Siate un poco più prudente;
  Vi farete criticar.
Elv.   Non sperarlo, o scellerato:
  Ho perduto la prudenza.
  Le tue colpe ed il mio stato
  Voglio a tutti palesar.
Anna, Ott.   (Quegli accenti sì sommessi,
  Quel cangiarsi di colore,
  Son indizi troppo espressi
  Che mi fa determinar. (Elv. parte)
Gio. Povera sventurata! i passi suoi
Voglio seguir, non voglio
Che faccia un precipizio:
Perdonate bellissima, donn’Anna:
Se servirvi poss’io,
In mia casa v’aspetto: amici, addio!
(parte frettoloso)

scena xiii.

Donn’Anna e Duca Ottavio.

Anna Don Ottavio... son morta!

Ott.   Cos’è stato
Anna Per pietà, soccorretemi..,
Ott.   Mio bene,
Fate coraggio.