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Conducili sul fatto; ordina che abbiano

Cioccolata, Caffè, vini, pvesciutti;
Cerca divertir tutti,
Mostra loro il giardino,
La galleria, le Camere: in effetto
Fa che resti contento il mio Masetto.
Hai capito?
Lep.   Ho capito. Andiam. (ai villani)
Mas.   Signor...
Gio. Cosa c’è?
Mas.   La Zerlina
Senza me non può star.
Lep.   In vostro loco
Ci sarà sua eccellenza, e saprà bene
Fare le vostre parti,
Gio. Oh! la Zerlina
È in man d’un cavalier. Va pur: fra poco
Ella meco verrà,
Zer.   Va, non temere:
Nelle mani son io d’un Cavaliere.
Mas. E per questo...
Zer.   E per questo
Non c’è da dubitar...
Mas.   Ed io, cospetto!...
Gio. Olà, finiam le dispute; se subito.
Senz’altro replicar, non te ne vai, (mostrandogli la spada)
Masetto, guarda ben, ti pentirai.
Mas. Ho capito, signor si!(a Don Gio.)
  Chino il capo, e me ne vo.
  Giacché piace a voi così.
  Altre repliche non fo.
Cavalier voi siete già,
  Dubitar non posso affè,
  Me lo dice la bontà
  Che volete aver per me.
Bricconaccia, malandrina, (a Zer. a parte)
  Fosti ognor la mia ruìna.
  Vengo, vengo! (a Lep.) Resta, resta! (a Zer.)
  È una cosa molto onesta,
  Faccia il nostro cavaliere
  Cavaliere ancora te.
(Masetto parte con Leporello ed i Contadini).

scena ix.

Don Giovanni e Zerlina.

Gio. Alfin siamo liberati,

Zerlinetta gentil, da quel scioccone.
Che ne dite, mio ben, so far pulito?
Zer. Signore, è mio marito...
Gio.   Chi! colui?